Proviamo ancora col rosso
L’album
fotografico della famiglia Mancini a Cosenza
Cosa racconta l'album di famiglia nell' epoca dei social
network? Oggi si dice "taggare", ma sarebbe meglio dire "questo
è lo zio", "e questa è la nonna", come semplicemente succede
nell'Album fotografico di Giorgio Manganelli, composto e commentato dalla
figlia Lietta sotto la supervisione di Ermanno Cavazzoni.
Cosa sanno, cosa possono raccontare, cosa non sanno dire le
foto scattate nella dimora storica di Aria Rossa (Malito, a 10 minuti da
Cosenza) tra gli anni 1920 e 1970? Ce n'è forse qualcuna, allografa e più
recente, che getti una luce tardiva sugli elementi al limite dell'indecifrabile
e del mutacico delle epoche più remote? La famiglia Mancini, tutti Pietro e
Giacomo, ruota intorno alla vecchia casa di campagna in un contesto
perennemente difficile quale quello calabrese. A cent’anni dalla nascita di
Giacomo, a 110 anni dalla fondazione di La Parola Socialista, mette in gioco
una nobilissima tradizione (dal Pietro costituente al Giacomo ministro e
segretario di partito), ma non somiglia nemmeno lontanamente alla colossale
metafora dell'Album di famiglia comunista, a cui si riferì Rossana Rossanda in
un celebre articolo del 1978. L'Aria Rossa resta un luogo, una specie di
locanda, per viandanti, migranti e esiliati. Sul portone una luce sempre
accesa. Segnale di accoglienza, per comunicare il sentimento dell’amicizia,
della convivialità e del calore. Lo si potrà sfogliare a Cosenza dal 16 fino al
25 settembre nel chiostro di San Domenico.
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